Sfilate

Balenciaga presenta la collezione Primavera 22.

Demna Gvasalia, stilista georgiano e direttore creativo della casa di moda Balenciaga dal 2018, e la sfilata di cloni.

La collezione Primavera 22 di Balenciaga proposta da Demna Gvasalia prende il nome di ‘Clones‘ (Cloni). Lo stilista spiega il motivo di questa scelta nel seguente modo: « Vediamo il nostro mondo attraverso un filtro: perfezionato, lucidato, conformato, photoshoppato. Non decidiamo più tra inedito e alterato, genuino e contraffatto, tangibile e concettuale, fatto e finzione, falso e deepfake. La tecnologia crea realtà e identità alternative, un mondo di cloni digitali ».

Credit: Balenciaga / YouTube

Balenciaga e la tecnologia

La sfilata è allestita in uno spazio interamente bianco; mentre il pubblico presente in sala indossa abiti completamente neri. Il tutto è ultimato dalla tecnologia, in quanto il contrometraggio è realizzato con l’utilizzo del deepfake, una tecnica che combina immagini reali tra loro. I volti dei modelli infatti, sono sovrapposti con quello dell’artista britannica Eliza Douglas.

44 looks diversi ed un solo volto che si uniscono insieme per trasmettere un messaggio comune.

Demna parla di moda e critica il mondo di oggi caratterizzato esclusivamente sulla costante ricerca della bellezza finta e artefatta che si basa e decanta la falsa normalità delle persone. Si dovrebbe smettere di usare filtri Instagram che cambiano eccessivamente il proprio aspetto. Le imperfezioni di ogni persona, invece dovrebbero venire valorizzate. Tecnologia e un makeup troppo articolato rischiano di annullare la diversità di ogni essere umano finendo per essere tutti cloni di una realtà che ha perso la sua unicità. Demna Gvasalia cerca di trasmettere questo messaggio al suo pubblico e lo fà mostrando come sarebbe la vita vissuta da una sola persona: Eliza Douglas. Questo ricorda anche ciò che il drammaturgo italiano Luigi Pirandello (1867-1936) voleva dire con il suo romanzo ‘Uno, nessuno è centomila‘ (1926).

Il continuo della collaborazione con Gucci

Demna Gvasalia e Alessandro Michele, stilista e direttore creativo di Gucci dal 2015, hanno unito le forze per dar vita alla loro seconda collaborazione. La prima si è tenuta nell’aprile del 2020 con collezione ‘Aria‘ tenutasi in occasione del centenario del brand fiorentino Gucci ed era stata definita dallo stesso Alessandro come un “operazione di hackeraggio” da parte di Balenciaga.

I capi e la pelletteria per eccellenza di Gucci come le cinture e le borse Jackie 1961 tornano in passerella. La doppia “GG” di Gucci presente in tutti i capi d’abbigliamento viene sostituita con la doppia “BB” in riferimento a Balenciaga.

Le borse GuccixBalenciaga sono le vere protagoniste dell’intera sfilata. Nella parte laterale Balenciaga ha attuato la sua seconda “operazione di hackeraggio” incidendo sulla borsa ‘This is not a Gucci bag‘ (Questa non è una borsa di Gucci).

Credit: @alessandro_michele / Instagram

Perché Demna Gvasalia e Alessandro Michele hanno scelto di collaborare insieme?

Perché entrambi percepiscono il mondo della moda in maniera simile. Osare ed essere originali è il loro scopo principale, ma non lo fanno per il semplice gusto di farlo. Dietro ogni loro decisione artistica, infatti vi è sempre un messaggio da comunicare. D’altronde la creatività senza un fine non è mai veramente realizzata del tutto e finisce per divenire vana e vuota.

Il messaggio di Demna per la collezione ‘ClonesPrimavera 22 di Balenciaga è quello di smettere di omologarsi alla massa e di ricercare una finta perfezione, altrimenti non potremo più distinguerci e tutti avremo lo stesso volto.

The Little Vain

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