Schiaparelli haute couture A/I 22-23, la collezione femminile di Daniel Roseberry.

Schiaparelli, un universo femminile ricco di fiori, gioielli d’oro e perle.

The Little Vain

Schiaparelli sei come un sogno ad occhi aperti. La maison francese conosce bene le sue carte vincenti e sa come giocarle. Ma il fascino del rischio è ciò che preferisce, e ciò che a noi comuni mortali fa impazzire. Il mondo ha bisogno della surrealista dell’amata e compianta Elsa Schiaparelli, che libera la mente e la accompagna nel suo viaggio. Ad accompagnarci in questo viaggio da ben tre anni è il direttore creativo Daniel Roseberry, un uomo che ha ridisegnato gli abiti di Schiap, proponendo un mondo femminile caratterizzati da cuori e lucchetti che necessitano di una chiave per essere aperti – pensate bene a chi darla – e da perle e gioielli di ogni tipo e grandezza. La collezione haute couture A/I 22-23 di Schiaparelli mostra alcuni abiti gioiello costituiti da perle che lasciano intravedere quasi tutto – lasciando poco spazio all’immaginazione – o da un mono reggiseno. Brividi. Le donne di Roseberry sono forti e sicure di sé. I fiori aggiunti sui vestiti è come se fossero nati dal corpo di chi li indossa, la donna che diventa madre e dona vita. Questo è proprio quello che fa il corpo di una donna – nel migliore dei casi – e rappresenta la delicatezza della sua forza. Schiaparelli sfugge dal conformismo e disegna abiti con scolli prorompenti, mostra i seni delle modelle, usa dei corsetti alternativi- richiestissimi quest’ anno – e degli orecchini che devono essere indossati come se fossero dei vestiti che avvolgono le curve della donna che li indossa. Non si può far altro che rimanere a bocca aperta, perché questa miei cari amici è l’alta moda.

Schiaparelli sei un sogno che non dovrebbe mai cambiare, guarisci i nostri incubi con la tua arte.

La lettera di Daniel Roseberry

« Tutti noi che lavoriamo nella moda sappiamo che gran parte del resto del mondo pensa che quello che facciamo sia qualcosa di insulso. È una critica noiosa, di cui sosteniamo il contrario, ma se ci pensate, a volte la moda è apparentemente insensata. Perché è un lavoro provocatorio, sconvolgente, impegnativo e significativo. È mozzafiato. È bellissimo. Negli ultimi anni, però, sembra che la moda abbia fatto di tutto per dimostrare di non essere sciocca. La pressione che i designer sentono di dover esprimere sulla situazione politica, sul disastro climatico in corso, sulle disuguaglianze tra persone di etnia e sesso diversi, in un’epoca di guerra, ha portato a lavori straordinari. Per non parlare del riavvicinamento del nostro settore alla cultura nel senso più ampio e interessante, di un vero coinvolgimento con la realtà globale. Che cosa c’è di male nel voler fare cose belle? La meraviglia non è l’unica componente importante della vita, ovviamente, ma è una delle sue componenti. E tra le più vitali. E realizzare cose veramente affascinanti non è poi così facile. Ma è un privilegio, di cui sono consapevole – e molto grato – ogni giorno »