
Freddie Mercury, a 30 anni dalla sua morte il suo ricordo è più vivo che mai!
The Little Vain
Freddie Mercury, pseudonimo di Farrokh Bulsara, si spengeva trent’anni fa, il 24 novembre 1991. Aveva un talento eccezionale ed una brama insaziabile. Era un animale da palcoscenico libero e anticonformista. Giocava con i suoi look, affinché tutti i concerti dei Queen – gruppo formato nel 1970 assieme al chitarrista Brian May e al batterista Roger Taylor ed a cui si aggiunse il bassista John Deacon nel 1971 – fossero indimenticabili. « Mi vesto per fare colpo ma con un certo gusto, e mi diverto con i miei abiti di scena. Non è solo un concerto quello che il pubblico vede, è anche una sfilata di moda ».

Non mi aspetto di vivere fino a tarda età, e oltretutto non me ne importa niente. Sicuramente non aspiro a vivere fino a settant’anni. Sarebbe così noioso… Sarò morto e sepolto ben prima di quell’età.
Freddie Mercury
La grandezza di Freddie Mercury non risiede solo nelle canzoni dei Queen che scrissero la storia del rock come ‘Somenody to Love‘, ‘We Will Rock You‘, ‘Bohemian Rhapsody‘, ‘Don’t Stop Me Now‘, ‘I Want to Break Free‘, ‘We Are the Champions‘, ‘Radio Ga Ga‘ o ‘Another One Bites the Dust‘ – per citarne alcune – o da ciò che veniva espresso in esse, ma anche dalla trasparenza della sua persona.
Per quel che mi riguarda, ho vissuto alla grande, e se morissi domani non me ne importerebbe nulla. Ho vissuto. L’ho fatto pienamente.
Freddie Mercury

Freddie Mercury era una star che amava gli eccessi, che desiderava appagare la sua solitudine e le sue insicurezze come ogni essere umano. «Riesci a immaginare quanto sia terribile quando hai tutto e sei ancora disperatamente solo? È terribile, va oltre le parole ».
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